Tara Bianca e Tara Verde

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In questa disposizione unica di un soggetto estremamente raro, due tara sedute su troni di loto si ergono da stagni incastonati in uno sfondo montuoso. La Tara Bianca, rappresentata con i molteplici occhi dell'onniscienza, siede in posizione di meditazione, mentre la Tara Verde pende su una gamba. Entrambi abbassano una mano nel varada mudra che dà doni. Sopra di loro presiedono cinque divinità che non possono essere facilmente identificate, sebbene la figura seduta a quattro braccia al centro sia probabilmente il bodhisattva Shadakshari Lokesvara, una forma di Avalokiteshvara. Le due mogli del primo re del Tibet, Songtsen Gampo, erano ritenute emanazioni di Tara; la principessa del Nepal è identificata con Tara Bianca e la principessa cinese con Tara Verde. Poiché il re Songtsen Gampo è accettato come una manifestazione di Avalokiteshvara, si ritiene che il bodhisattva e le due tara qui raffigurate evochino le figure storiche attribuite alla fondazione del buddismo in Tibet. Il dipinto è dell'importante scuola Guge del Tibet occidentale, che è raramente rappresentata fuori dal Tibet. L'influenza stilistica della vicinanza geografica al Kashmir è osservabile in dettagli come le tuniche corte e attillate e i torsi scolpiti delle figure centrali. Si possono fare confronti con le pitture murali tibetane del Tempio Rosso a Tsaparang e nel tempio Serkhang a Tabo, nell'Himachal Pradesh, entrambi datati tra il 1450 e il 1500.

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