Targa: Guerriero e attendenti

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Durante il XVI e il XVII secolo, fu creata una notevole serie di placche in ottone fuso per adornare l'esterno del palazzo reale di Benin City. Un visitatore olandese del XVII secolo alla corte del Benin, Olfert Dapper, descrisse il vasto complesso del palazzo, con i suoi numerosi e grandi cortili e gallerie, come contenente pilastri di legno ricoperti dall'alto verso il basso con placche rettangolari in ottone fuso. Queste placche sono intese per avere un significato autonomo e per raccontare narrazioni complesse in relazione l'una con l'altra. Gli autori di tali opere erano molto più interessati alla comunicazione di gerarchie e status che a catturare le caratteristiche fisiche individuali. Queste placche sono conformi a una convenzione di "proporzioni gerarchiche", in cui la figura più grande è quella con la più grande autorità e rango. In questo esempio, un capo guerriero è al centro, affiancato su entrambi i lati da attendenti e soldati di minore importanza. Regalia e simboli di status sono enfatizzati sopra tutti gli altri aspetti del soggetto. Ad esempio, il guerriero è mostrato con segni di scarificazione a macchie di leopardo e una collana di denti di leopardo, che lo associano alla furtività, alla velocità e alla ferocia del leopardo. Come "re della boscaglia", il leopardo è uno dei principali simboli della regalità del Benin. Inoltre, il capo guerriero indossa un elmo e un collare tempestati di corallo, un involucro sontuoso e un ornamento di ottone sul fianco. Nella mano sinistra porta una spada cerimoniale, un gesto di onore e lealtà, e nell'altra tiene una lancia.

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